Nel giorno in cui inizia l’ottavario in preparazione alla festa del beato Giovanni, giunge la notizia che P. Ennio Domenico Staid o.p. è stato chiamato dal Signore alla gloria dei risorti.
E’ come un segno, per ricordarci che a fare festa con il beato Giovanni c’è adesso in cielo anche il nostro carissimo padre Ennio, per rinsaldare quel vincolo sincero e profondo che lo legava non solo alla figura del grande confratello beato, ma di tutti i devoti e i caccamesi che lo hanno conosciuto ed apprezzato, come persona e come frate domenicano.
La sua presenza e la sua parola sono scolpite nel cuore e nella mente di ciascuno di noi, capace di poter parlare della santità e del beato Giovanni come un’esperienza personale e non come una figura conosciuta attraverso i libri e i racconti dei suoi miracoli.
Per lui era “l’uomo che parlava con gli angeli” così volle intitolare la sua opera sul nostro beato Giovanni, ma che sapeva parlare agli uomini come fratelli, predicando la Verità di Gesù che libera ogni uomo dal peccato e dall’ignoranza per renderlo capace di vivere la propria dignità di figlio di Dio.
Le sue riflessioni hanno permesso ai caccamesi e ai devoti del beato Giovanni di ri-scoprire la vera spiritualità del beato Giovanni letta alla luce del carisma di San Domenico. Con la forza con cui sapeva sostenere la sua riflessione, per esempio quando ci diceva: “questo che portate non è l’abito del beato Giovanni ma di San Domenico e quindi, niente cordone, ma sotto lo scapolare va messa la cinta nera”. Oppure mettendo in evidenza le incongruenze tra certe devozioni che sanno più di incrostazioni del passato che alle volte, non hanno niente a che vedere con la vita cristiana che siamo chiamati a vivere in forza del nostro Battesimo.
Caccamo e il beato Giovanni, richiamavano a padre Ennio la Sicilia che ha sempre amato, non solo per la bellezza dei monumenti e del paesaggio, ma perché il Signore si era servito dei domenicani siciliani per salvare la sua vocazione. Fu infatti accolto nel nostro Studium Teologico dell’allora provincia “Trinacriae” ad Acireale, come ultima possibilità di continuare a far parte del nostro Ordine. Non mancava occasione di ricordarlo, quasi con le lacrime agli occhi, dicendo “Se oggi, sono domenicano, lo devo a voi frati domenicani siciliani”.
Ritornò varie volte a predicare a Caccamo, l’ultima sua presenza è stata nel 2018 quando venne, accompagnato da padre Raffaele e da Angelo a presentare la sua opera su Torquemada.
I suoi libri, ci permetteranno di rileggere la sua figura e la sua opera di predicatore e di un uomo profondamente innamorato della sua vocazione domenicana e di sacerdote. Lui, uomo di frontiera e di rottura, verso tutto quello che oscurava con la scusa della tradizione, l’autenticità del Vangelo e il carisma di San Domenico. Al termine di diverse esperienze, la sua sintesi della vita comune e fraterna domenicana ebbe modo di concretizzarla con la fondazione della Fraternita di Agognate che, siamo sicuri, con la grazia e la benedizione di Dio, saprà custodire non solo il ricordo di padre Ennio, ma l’ideale di San Domenico, così come lui lo aveva conosciuto e vissuto.
Padre Giovanni Calcara, o.p.
Pubblichiamo un’intervista rilasciata da p. Ennio alla redazione del nostro sito durante uno dei suoi soggiorni a Caccamo.