Riflessione di P. Ennio Staid inviata ai nostri lettori in occasione del Santo Natale 2019:
Anche in questo 2019 a Betlemme non ho doni da portare di autenticamente miei. Quel poco di buono che ho accumulato non è frutto dei miei meriti ma della Grazia che mi ha permesso di goderne. Se gli anni accumulati non mi permettono più di danzare davanti a quella culla, posso però canticchiare, come quando ero un bambino: “Tu scendi dalle stelle o Re del cielo e vieni in una grotta al freddo e al gelo”. Così Betlemme sparisce ed io ti vedo lasciare quella culla fredda e salire con Tua Madre su un gommone. Non ci sono il bue e l’asino ma tanti altri bambini, altre mamme, altri papà. Il canto si trasforma in gemito perché anche io ho contribuito a farti lasciare Betlemme e salire su quel gommone. Provo a mettermi vicino a Tua Madre che è anche mia madre e mi accorgo che non riesco più a dire: “Buon Natale”. Mamma Maria mi fa una carezza, anche Lei si sente, certo in maniera molto diversa da me, una povera Mamma.
Come non comprendere questo Tuo amore che sale sui gommoni, che si trascina per le strade del mondo, violentato, deriso, continuamente crocifisso. E soffro perché penso a quando mi sentivo orgoglioso di cantare: “Cristo vince Cristo regna Cristo impera”. Non capivo allora che solo sulla Croce stava la Tua vittoria.
Dammi Tu Vergine e Madre carissima il conforto di sentire come hai sentito e vissuto Tu lo splendore della Sua misericordia.
Condivido con voi questo pensiero sulla povertà. La riflessione e la preghiera ci permettano di condividere la Natività, se non proprio sul gommone, in ginocchio.
P. Ennio Staid O.P.