“Per la nostra amata Chiesa palermitana la Messa Crismale rappresenta il suo massimo evento epifanico, allorché il popolo sacerdotale profetico e regale, riunito attorno al suo vescovo nella sua variegata e multiforme ministerialità, viene consacrato con l’unzione dello Spirito, con l’Olio di esultanza che ha unto e inviato il Cristo, Profeta ed Evangelizzatore della misericordia e della consolazione del Padre per ogni donna e ogni uomo, e in particolare per i poveri”.
E’ quanto scrive l’Arcivescovo mons. Corrado Lorefice in una lettera indirizzata all’Arcidiocesi di Palermo che così prosegue:
“In Gesù, il Re-Servo e Sacerdote compassionevole che comprende le nostre infermità, «è il corpo dei battezzati che continua il sacerdozio di Gesù. Il vescovo, i presbiteri, i diaconi, sono i servitori che lubrificano le giunture di questo organismo sacerdotale. Ne tengono deste le tensioni. Lo fanno funzionare a pieni giri. Con i doni particolari ricevuti dallo Spirito ne alimentano i dinamismi» (Tonino Bello, Omelia Messa crismale).
La Messa Crismale è repraesentatio ecclesiae, manifesta e ‘rappresenta’ la comunione della Chiesa e l’unità dei presbiteri con il proprio Vescovo. Essa esprime anche la festa del sacerdozio ministeriale, ed è motivo di particolare rendimento di grazie per i presbiteri che insieme celebrano il ricordo della loro ordinazione. Ce lo suggerisce l’inno O Redemptor che i nostri amati presbiteri, innalzano nella nostra stupenda Cattedrale alla presentazione degli Oli che serviranno a santificare, rinvigorire e consolare la vita del popolo sacerdotale e ministeriale; epifania di una Chiesa Madre che unisce, ama, e serve l’umanità nella Carità di Cristo.
A motivo delle restrizioni non abbiamo potuto celebrare la Messa Crismale il Giovedì Santo. Ora, ho la gioia di annunciarvi che con le nuove disposizioni del Protocollo del 7 maggio 2020, in vigore da lunedì 18 maggio, la potremo finalmente celebrare, seppur con la limitazione del numero massimo di 200 persone, il 30 maggio prossimo, alle ore 9.30 nella Chiesa Cattedrale.
Dovendo pertanto limitare la partecipazione, abbiamo adottato il criterio della rappresentanza dell’intero popolo di Dio nella sua multiforme e variegata ricchezza di ministeri e carismi. Nella fattispecie vi parteciperanno, oltre ai Vicari, i membri del Consiglio Presbiterale e del Consiglio Pastorale Diocesano, del Collegio dei Consultori, del Capitolo Metropolitano e Palatino; inoltre, i Parroci Coordinatori, i Presbiteri che celebrano il giubileo sacerdotale, una rappresentanza del giovane clero che eseguirà l’Inno O Redemptor, dei Diaconi, della Vita Consacrata, dei Seminaristi, delle Aggregazioni Laicali e delle Confraternite, dei Giovani dei sei Vicariati, delle Persone Disabili.
Sono consapevole che l’impossibilità di partecipare coralmente potrà essere causa di spirituale sofferenza, ma a tutti, comunque, sarà data la possibilità di seguire la celebrazione attraverso la diretta streaming e televisiva.
La fragranza del Crisma, profumato con l’essenza degli agrumi della nostra Isola, dia continuità al profumo di zagara che ha ‘trasfigurato’ il nostro sguardo e le nostre relazioni in questa Pasqua così particolare a causa della pandemia.
Preghiamo per i bisogni della nostra Chiesa locale, per questo momento di grave crisi sanitaria, economica e sociale che sta attraversando il nostro territorio diocesano, il nostro Paese e il mondo intero. Le nostre comunità cristiane siano capaci di dare consolazione a chi soffre ed è stanco, speranza a chi lotta con la malattia o muore, certezza a chi attende con trepidazione.
Vi abbraccio con affetto, con la sicura speranza di rivedere presto i vostri volti e di gustare ancora la mensa gioiosa della nostra amicizia al banchetto dell’Agnello immolato e vittorioso, «degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione» (Ap 5,12).
Vi benedico di cuore”.
+ Corrado Lorefice