Il Presepio (dal latino praesepe = greppia, mangiatoia) si diffuse in Italia dal XIII sec., quale espressione di un sentimento religioso popolare, ma le sue radici affondano nel Vangelo. Luca dice che Maria «diede alla luce il suo Figlio… e lo pose nel presepio». L’angelo ai pastori: «Troverete un Bambino adagiato nel presepio ». I pastori «trovarono Maria e Giuseppe e il Bambino adagiato nel presepio» (2,7-16). Matteo poi narra la venuta dei Magi (2,8-11). Tutti convergono a Betlemme.
Francesco d’Assisi nel suo pellegrinaggio in Terra Santa andò a Betlemme e grande fu il suo incanto nel contemplare il luogo della nascita del Salvatore. Egli amava il Natale più di tutte le altre feste e questo amore gli ispirò il primo “presepio eucaristico” vivente della storia a Greccio nel 1223. L’umiltà della carne adagiata nel presepio di Betlemme (= Casa del pane) richiama l’umiltà dell’altare, dove lo stesso Figlio di Dio si fa vera carne nel pane eucaristico.
Ma è destino del Presepio suscitare in alcuni incanto e in altri timore. I piccoli si incantano sempre davanti a un presepio: il Bambinello parla al loro cuore. Alcuni adulti, però, ne hanno paura. Una paura antica, conosciuta già da Erode. Paura di un presepio, di una poesia o di un canto natalizio. Ci si nasconde dietro la laicità (= laicismo) dello Stato o il (falso) rispetto per le altre religioni. Anche Satana ha paura del Bambino… Altri invece si lasciano ingannare dalle luci e dal consumo, dimenticando il Festeggiato. E tu, nel presepio di casa tua, accanto a chi potresti metterti? E quale dono puoi offrire al Bimbo che nasce anche per te?
p. Giovanni Crisci